Il gusto olfattivo è solo innato o legato anche a fattori esterni all’individuo?
Cambia da gruppo a gruppo? Sono domande fondamentali da porsi prima di dar vita a prodotti e messaggi “odorosi”. Occhio!
Le preferenze olfattive dei consumatori risultano di grande importanza nel determinarne il successo di un’azione di marketing e/o di comunicazione.
Da numerosi studi sull’olfatto emerge che la sensazione che induce al gusto e al disgusto non è semplicemente meccanica o innata ma dipende anche da altri fattori legati all’esperienza, alla familiarità, alla psicologia e alla cultura.
Nella sensibilità agli odori “sgradevoli” influisce moltissimo la componente sessuale (le donne sembrano essere più sensibili dell’uomo) e l’età (i meno sensibili risultano essere i più giovani, quelli invece più preoccupati degli odori ritenuti sgradevoli sono i soggetti fra i 25 e i 35 anni).
Le preferenze olfattive si acquisiscono in uno stadio relativamente tardivo dello sviluppo: nel corso di interessanti ricerche si è osservata nei bambini una sorprendente tolleranza agli odori che per gli adulti sono molto sgradevoli.
Per approfondimenti —>La pubblicità sulla punta del naso
Stefania Cicoria
Laurea in Tecnica Pubblicitaria. Pluriennale esperienza in agenzie di comunicazione e marketing. Sono l’autrice di "La pubblicità sulla punta del naso", saggio italiano sul potere persuasivo degli odori nelle strategie di vendita.
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